Quando nel 1940 la Mostra d’Oltremare venne realizzata, si decise di dedicare un’area di circa 10 ettari ad un Parco Faunistico. Il progetto, curato da Luigi Piccinato, vide la realizzazione di padiglioni di assoluto interesse architettonico, come quello dei Pachidermi, il Rettilario e la grande voliera dei Rapaci. Dopo la fine della Guerra, nell’ottobre 1949, il Giardino Zoologico di Napoli fu nuovamente aperto al pubblico, grazie all’impegno dell’allora direttore Franco Cuneo. Sin dai primi anni di attività lo zoo si distinse a livello internazionale per i notevoli successi nell’acclimatazione di specie di Ungulati africani e nella riproduzione di specie rare, come l’Avvoltoio papa, il Rinoceronte nero, il Licaone e diversi Psittaciformi. Insieme a quello di Roma, il Giardino Zoologico di Napoli ha rappresentato a lungo la comunità degli zoo italiani nei contesti internazionali ed è stato fra le istituzioni fondatrici dell’Associazione Europea Zoo e Acquari, che oggi svolge il ruolo di referente ufficiale del Parlamento Europeo in materia di animali selvatici e di conservazione.
Nel 2013 è nato il nuovo Zoo di Napoli, dove innumerevoli specie di animali e di piante possono essere ammirate e dove è anche possibile realizzare iniziative private.